Città omaggio alla marineria e alla multietnicità. La sua popolazione è per metà di origine araba, i quartieri sembrano "medine" e la pesca qui offre uno dei prodotti più caratteristici della Sicilia: il gambero rosso di Mazara.
Facile perdersi tra i vicoli arabi, ma di sapore fenicio, se qui si rende omaggio all’impresa di Garibaldi e i Mille. Vagando tra pensieri leggeri senza tempo, si assaggia il famoso vino che ha sfidato il tempo e porta il nome della città.
Denominata città tra i due mari, questo centro urbano pare una falce tra le acque ed è famoso per le sue collezioni di coralli le caratteristiche saline. Non mancano le tradizioni marinare e tutto il gusto delle onde è nella zuppa di pesce alla trapanese.
Erice è un balcone su questo mare infinito. Da qui si intravedono le Egadi, Trapani e tutto l’orizzonte mentre i dedali delle sue lastricate vie interne e dei suoi intimi cortili seducono il viaggiatore e narrano di dei immortali.
A soli sette chilometri da Castellammare si arriva a San Vito Lo Capo, borgo di pesca e di cous cous che s’aggruma attorno alla Fortezza Santuario. Per la famosa pietanza si celebra un festival per l'integrazione culturale, di cui questa prelibatezza unita al pescato locale è piatto per la pace.
Concepito come borgo marinaro per la caccia al pesce, oggi è richiamo per godere delle acque cristalline e del Complesso Monumentale sormontato dalle antiche torri medievali. Tutto, qui, aiuta a rivivere la storia della cattura del tonno.
È un susseguirsi di spiagge con paesaggi di eccezionale natura e le antiche tonnare trasportano la fantasia alla caccia al tonno. Si parte da Castellammare del Golfo, un borgo di pesca incantato, entrando dalla porta orientale della Riserva dello Zingaro.
Narrare delle bellezze di questa riserva non è semplice. Dominata da scogli aguzzi e cale nascoste, è caratterizzata da acque verdazzurre e case coloniche costruite sulla roccia in un connubio tra natura e costruzioni dell'uomo.
Sicilia nord-occidentale
È uno degli itinerari più suggestivi che la Sicilia possa offrire e va segnata come un perimetro delle Sirene. S’incontra di tutto: le tonnare, le vestigia fenici, il barocco e le cantine storiche di quel gran vino che fu ed è il Marsala.
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Nel centro storico di Mazara del Vallo le vie strette, che ricordano quelle delle medine islamiche, convivono con le chiese barocche e le mura normanne.
Mazara ha una delle flotte pescherecce più munite e abili di tutto il Mediterraneo e il porto è uno spettacolo. Ogni giorno, qui, sbarcano i frutti che le acque offrono, con tutti i colori del mare.
Mazara offre suggestioni davvero intense, come nella chiesa di Sant’Ignazio. Intitolata al santo, della struttura resta solo la quinta scenografica dell’abside, mentre gli antichi muri mostrano i segni del tempo.
La Chiesa Cattedrale domina, anche dal mare, il panorama della città. Non sempre visitabile, ma bellissima per la sua edificazione a più riprese: prima normanna, poi aragonese e infine spagnola.
Città omaggio alla marineria e alla multietnicità. La sua popolazione è per metà di origine araba, i quartieri sembrano "medine" e la pesca qui offre uno dei prodotti più caratteristici della Sicilia: il gambero rosso di Mazara.
Nel centro storico di Mazara del Vallo le vie strette, che ricordano quelle delle medine islamiche, convivono con le chiese barocche e le mura normanne.
Mazara ha una delle flotte pescherecce più munite e abili di tutto il Mediterraneo e il porto è uno spettacolo. Ogni giorno, qui, sbarcano i frutti che le acque offrono, con tutti i colori del mare.
Mazara offre suggestioni davvero intense, come nella chiesa di Sant’Ignazio. Intitolata al santo, della struttura resta solo la quinta scenografica dell’abside, mentre gli antichi muri mostrano i segni del tempo.
La Chiesa Cattedrale domina, anche dal mare, il panorama della città. Non sempre visitabile, ma bellissima per la sua edificazione a più riprese: prima normanna, poi aragonese e infine spagnola.
Città omaggio alla marineria e alla multietnicità. La sua popolazione è per metà di origine araba, i quartieri sembrano "medine" e la pesca qui offre uno dei prodotti più caratteristici della Sicilia: il gambero rosso di Mazara.
Marsala sorge sulla punta occidentale della Sicilia. A dominare il centro storico sono l'antico mercato, le chiese e le porte barocche.
Famoso per lo sbarco di Garibaldi insieme ai Mille, avvenuto l'11 maggio 1860, oggi, dal porto di Marsala, si può partire alla volta delle Isole Egadi.
Secondo la leggenda, una nave diretta in Inghilterra con delle colonne corinzie fu tempestata da venti contrari e approdò a Marsala, dove l'evento fu interpretato come divino e su quei pilastri si eresse il Duomo.
A Marsala non si può non vedere la cattedrale del vino che porta il nome della città: le antiche cantine Florio, monumento da due secoli a questo vino liquoroso bianco o dai colori dell'ambra.
Il sale, prezioso bene riconosciuto dai popoli italici e trasformato in monopolio dai romani, si è trasformato, nei secoli, in pennello capace di dipingere tutto il bello di Marsala e delle sue saline.
Facile perdersi tra i vicoli arabi, ma di sapore fenicio, se qui si rende omaggio all’impresa di Garibaldi e i Mille. Vagando tra pensieri leggeri senza tempo, si assaggia il famoso vino che ha sfidato il tempo e porta il nome della città.
Visitando la città di Trapani sembrerà di immergersi in diverse epoche storiche. Ogni angolo, infatti, è caratterizzato da monumenti, chiese e palazzi, che raccontano la vita della città nei vari secoli.
Il porto di Trapani è il cuore pulsante della città e, ogni giorno, da qui salpano i traghetti per raggiungere le Isole Egadi.
Ecco quel che è probabilmente il più antico simbolo di Trapani, eretto da Amilcare Barca in occasione della prima Guerra Punica. Questo pezzo di storia ha subito rimaneggiamenti e abbandoni nei secoli, fino al restauro del 2009 che l'ha riportato in vita.
Il pittore Salvatore Fiume amava definire quest'isola e il suo castello "una farfalla in mezzo al mare". Qui possiamo ammirare la nota tonnara, orgoglio siciliano, in attività.
Questa, tra le isole dell'Arcipelago, viene considerata la più selvaggia. A caratterizzarla sono le acque di cristallo e le piccole vette da conquistare: l'autenticità delle Egadi è tutta qui.
Denominata città tra i due mari, questo centro urbano pare una falce tra le acque ed è famoso per le sue collezioni di coralli le caratteristiche saline. Non mancano le tradizioni marinare e tutto il gusto delle onde è nella zuppa di pesce alla trapanese.
Tra i borghi medievali più belli d'Italia. Passeggiando tra le sue strade tortuose e con una caratteristica pavimentazione a quadrati, si potranno ammirare cortiletti fioriti, le splendide chiese e i palazzi nobiliari.
Situata su un aspro roccione in mezzo al verde, questa torretta in stile liberty fu costruita per volere del mecenate Agostino Pepoli, allo scopo di ospitare letterati, studiosi e archeologi. Oggi è uno splendido museo in fase di rinnovo e gode di un panorama mozzafiato.
La fortificazione si erge plastica sulla cima della montagna, quasi ne fosse una continuità. Intriso di leggende ed edificato per Venere, si narra che nei suoi sotterranei un cunicolo segreto arriverebbe fino al porto di Trapani.
Erice è un balcone su questo mare infinito. Da qui si intravedono le Egadi, Trapani e tutto l’orizzonte mentre i dedali delle sue lastricate vie interne e dei suoi intimi cortili seducono il viaggiatore e narrano di dei immortali.
Nel piccolo centro storico di San Vito lo Capo, caratterizzato da vicoli stretti e antichi selciati, si possono ammirare suggestivi cortili, antiche piazzette, abitazioni tipiche e coloratissime fioriere.
Il porto si trova all'interno di un golfo delimitato a ponente dalla punta del faro e a levante dalla punta di Solanto. É un riparo sicuro e lo sapevano romani, fenici, arabi, normanni e spagnoli che vi calavano le ancore per sfuggire alle tempeste.
Con l'aiuto della fantasia, guardando questo monte è possibile vedere un monaco inginocchiato mentre prega. È così che i sanvitesi amano immaginarlo, come un santo di roccia che li protegge dall'impeto del mare.
Non è nella mano dell'uomo che bisogna cercare la bellezza a San Vito, ma nella pura natura che regala scorci di pregio indescrivibile. Passeggiare sull'armoniosa spiaggia, inebriati dai profumi del mare, è un inno assoluto alla vita.
A soli sette chilometri da Castellammare si arriva a San Vito Lo Capo, borgo di pesca e di cous cous che s’aggruma attorno alla Fortezza Santuario. Per la famosa pietanza si celebra un festival per l'integrazione culturale, di cui questa prelibatezza unita al pescato locale è piatto per la pace.
Concepito come borgo marinaro per la caccia al pesce, oggi è richiamo per godere delle acque cristalline e del Complesso Monumentale sormontato dalle antiche torri medievali. Tutto, qui, aiuta a rivivere la storia della cattura del tonno.
Il borgo sorge ai piedi di un’aspra montagna dalla ricca vegetazione. Il paesaggio è dominato da un promontorio su cui gli arabi costruirono il castello a picco sul mare che dà il nome al paesino.
Il porto di Castellammare si trova al centro del golfo omonimo, a metà strada fra il porto di Trapani e quello di Palermo.
La vita cittadina, intrisa di cultura arabo-normanna, è tutta affacciata sul mare. Il Golfo è un abbraccio alle onde, che si infrangono sui frangiflutti creati dall'uomo o quelli plasmati dalla natura.
La società siciliana cambia, nonostante l'immobilismo gattopardiano, ma i luoghi e l'identità multiculturale restano intrisi nelle mura di questa fortezza i cui mattoni hanno conosciuto creazione e distruzione in un susseguirsi di dominazioni.
È un susseguirsi di spiagge con paesaggi di eccezionale natura e le antiche tonnare trasportano la fantasia alla caccia al tonno. Si parte da Castellammare del Golfo, un borgo di pesca incantato, entrando dalla porta orientale della Riserva dello Zingaro.
Narrare delle bellezze di questa riserva non è semplice. Dominata da scogli aguzzi e cale nascoste, è caratterizzata da acque verdazzurre e case coloniche costruite sulla roccia in un connubio tra natura e costruzioni dell'uomo.