Questa gemma incastonata tra monte e lago è imperdibile per la rara posizione tra il verde e il blu e per gustare tutta l'abbondanza delle specie sue acque come lucci, scardole, trote, anguille e persici: c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Quella delle Marmore è una tra le più alte cascate d'Europa, con il suo salto di quasi 160 metri. Da qui partono numerosi percorsi e sentieri che dischiudono un paradiso all'interno del Parco Regionale Fluviale del Nera, dove trote e persici abbondano nei freschi torrenti.
È questo quel che si può definire un paese d’acqua: il suo parco fluviale è bellissimo e le sue case sembrano quasi immerse nei torrenti che affluiscono al Nera, regalando una suggestione unica accanto alle architetture medievali dei vicoli.
Questo antico borgo medioevale sorge su un poggio che domina la valle del fiume Corno, in un territorio abitato fin dall’età del Bronzo e di notevole pregio ambientale. Notevole è lo stabilimento ittico locale, grazie al quale le acque del vicino Fiume Corno si sono ripopolate di trote fario.
Borgo medioevale incantato, pare un nido d’aquile montano. Deve il suo nome alle tante foreste di cerri che crescono nelle aree circostanti ed è conosciuto anche come il "Paese dei Ciarlatani", appellativo guadagnato dai suoi abitanti nel vocabolario della Crusca dal 1612.
Norcia sorge nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a cavallo della Valnerina e dei suoi tradizionali allevamenti di pesce d'acqua dolce. Alle bellezze naturali che la circondano si unisce l'ampio patrimonio storico-artistico, conservatosi nonostante i ripetuti sismi.
Questo meraviglioso altopiano, in tarda primavera, si colora di mille tinte grazie alla cosiddetta "Fioritura", dovuta al simultaneo sbocciare di numerose specie floreali che ricoprono l'intero territorio con un manto multicolore. La piccola frazione di Castelluccio di Norcia lo domina dall'alto.
Una delle più belle città delle Marche, su cui sventola la Bandiera Arancione, è un'incanto nel verde e nel bacino del fiume Nera, dove le trote del fario trovano habitat privilegiato e la troticoltura prospera sulle sue rive.
Valnerina
Pur ferita dal terremoto del 2016, questa valle resta un incanto assoluto dove storia, natura, mito e fede costituiscono un universo valoriale unico, tenuto insieme dal ribollire delle acque di cristallo di uno dei fiumi più preziosi e pescosi d’Italia: il Nera.
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Al confine sud dell'Umbria, questo specchio d'acqua possiede silenzio e tranquillità conferiti dai boschi e della natura. Su di esso si affaccia il borgo medievale di Piediluco, punto di partenza per gli amanti degli sport, soprattutto quello d'acqua come il canottaggio e la vela.
Le misteriose forme della collina alle spalle del borgo stuzzicano la curiosità degli archeologi. È di un gruppo di studiosi inglesi che, recatosi sul luogo per studiare la misteriosa forma di queste colline, l'importante dichiarazione: potrebbero essere piramidi.
Questa gemma incastonata tra monte e lago è imperdibile per la rara posizione tra il verde e il blu e per gustare tutta l'abbondanza delle specie sue acque come lucci, scardole, trote, anguille e persici: c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Al confine sud dell'Umbria, questo specchio d'acqua possiede silenzio e tranquillità conferiti dai boschi e della natura. Su di esso si affaccia il borgo medievale di Piediluco, punto di partenza per gli amanti degli sport, soprattutto quello d'acqua come il canottaggio e la vela.
Le misteriose forme della collina alle spalle del borgo stuzzicano la curiosità degli archeologi. È di un gruppo di studiosi inglesi che, recatosi sul luogo per studiare la misteriosa forma di queste colline, l'importante dichiarazione: potrebbero essere piramidi.
Questa gemma incastonata tra monte e lago è imperdibile per la rara posizione tra il verde e il blu e per gustare tutta l'abbondanza delle specie sue acque come lucci, scardole, trote, anguille e persici: c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Due sono i punti da cui ammirare i salti della cascata: il Belvedere Inferiore e il Belvedere Superiore, collegati dal principale di sei sentieri che attraversano il parco che circonda la cascata, pieno di ruscelli e piccoli salti d’acqua avvolti dalla vegetazione.
Quella delle Marmore è una tra le più alte cascate d'Europa, con il suo salto di quasi 160 metri. Da qui partono numerosi percorsi e sentieri che dischiudono un paradiso all'interno del Parco Regionale Fluviale del Nera, dove trote e persici abbondano nei freschi torrenti.
Il piccolo borgo di Scheggino sorge proprio addossato alle rive del fiume Nera, nel cuore della Valnerina, arroccato attorno a un antico castello medioevale. Tra gli stretti vicoli del piccolo centro storico si trovano piccole chiesette e antichi palazzi nobiliari.
Situato alle porte di Scheggino, questo grande giardino naturale è disseminato di fonti d'acqua sorgiva che hanno permesso fin dall'antichità l'allevamento delle trote, delle anguille e del gambero di fiume, come testimonia l'antica peschiera ancora presente nel parco.
Come tutta la Valnerina, la zona è ricca di tartufo, una delle specialità gastronomiche della zona insieme con trote, gamberi e lenticchie, prelibatezze protagoniste di questo paradiso d’acque e di selva.
È questo quel che si può definire un paese d’acqua: il suo parco fluviale è bellissimo e le sue case sembrano quasi immerse nei torrenti che affluiscono al Nera, regalando una suggestione unica accanto alle architetture medievali dei vicoli.
Arroccato su un poggio con ai piedi la valle del fiume Corno, questo piccolo e antico borgo conserva ancora resti delle cinte murarie medioevali e la celebre Torre dell'orologio che ne è il simbolo.
Uno dei complessi monumentali più suggestivi dell'area per l'intreccio storico, artistico e religioso che racchiude. In questo luogo sono scritte le pagine dei santi e della simbologia e dove i ritrovamenti cartacei finiscono, inizia la bellezza degli intonachi della chiesa.
Costruita intorno al XIII° secolo, la Torre dell'Orologio è una delle tre porte di ingresso al borgo medioevale, sulla quale l'effige del leone rampante regna sovrana. La torre sovrasta la Piazza del Mercato dalla quale è bellissima la veduta sulla valle.
Questo antico borgo medioevale sorge su un poggio che domina la valle del fiume Corno, in un territorio abitato fin dall’età del Bronzo e di notevole pregio ambientale. Notevole è lo stabilimento ittico locale, grazie al quale le acque del vicino Fiume Corno si sono ripopolate di trote fario.
Arroccato in collina, il centro storico conserva alcuni tratti delle antiche mura medioevali e la Torre civica, segni delle contese tra Spoleto e Norcia che in età medioevale ambivano alla sua posizione strategica.
Borgo medioevale incantato, pare un nido d’aquile montano. Deve il suo nome alle tante foreste di cerri che crescono nelle aree circostanti ed è conosciuto anche come il "Paese dei Ciarlatani", appellativo guadagnato dai suoi abitanti nel vocabolario della Crusca dal 1612.
Le Marcite sono un'oasi naturale composta da aree verdi coperte da un sottile velo d'acqua che sgorga da risorgive. La vita è qui favorita, in un particolare ecosistema in cui l'erba può crescere anche nella stagione fredda e con una folta varietà di fauna e vegetazione.
Il fulcro del borgo è Piazza San Benedetto, dominata dalla statua del Santo e purtroppo danneggiata dall'ultimo terremoto. Il centro storico ha però conservato il fascino degli edifici religiosi e civili con i loro diversi stili appartenenti a epoche diverse, dal gotico al rinnovamento ottocentesco.
Norcia sorge nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a cavallo della Valnerina e dei suoi tradizionali allevamenti di pesce d'acqua dolce. Alle bellezze naturali che la circondano si unisce l'ampio patrimonio storico-artistico, conservatosi nonostante i ripetuti sismi.
La piccola frazione di Castelluccio di Norcia domina la Piana Grande dove è coltivata la pregiata Lenticchia di Castelluccio, coltivata in queste piane, ad un’altezza di circa 1.500 metri, fin da tempi antichissimi.
Ogni anni, nel periodo tra fine maggio e inizio luglio, l’altopiano di Castelluccio si trasforma in un mare di colori grazie alla "Fioritura" dei fiori selvatici delle lenticchie che invadono la piana e regalano uno spettacolo unico.
Questo meraviglioso altopiano, in tarda primavera, si colora di mille tinte grazie alla cosiddetta "Fioritura", dovuta al simultaneo sbocciare di numerose specie floreali che ricoprono l'intero territorio con un manto multicolore. La piccola frazione di Castelluccio di Norcia lo domina dall'alto.
Il centro storico di Visso è considerato tra i borghi più belli d'Italia. La Piazza dei Martiti Vissani ne è il cuore, circondata dalle case e dai palazzi rinascimentali, con i tipici portali in pietra chiara lavorati dai "petraioli vissani".
La collegiata romano-gotica domina la piazza con il campanile e l'imponente facciata impreziosita dal portale e da due leoni di pietra. Si narra che qui sia celato uno dei denari che Giuda accettò per tradire Gesù.
La chiesa di Sant’Agostino, oggi sconsacrata, illumina la piazza con la sua bianca facciata a cuspide al cui centro spicca il grande rosone che sovrasta il portale. Oggi è sede di un Museo che custodisce, tra le varie opere, sei Idilli manoscritti di Giacomo Leopardi, tra cui "L’infinito".
Ogni santuario racconta dell'avvenimento che gli diede le origini. La storia, qui, racconta che un mulo che trasportava un simulacro della Madonna si fermò qui e mai più volle muoversi, consacrando in questo modo la nascita del meraviglioso complesso trecentesco.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è stato istituito nel 1993 e ha la sua sede istituzionale a Visso. Storia, natura, mito e fede si fondono in una biosfera unica tenuta insieme dal ribollire delle acque di cristallo del Nera, uno dei fiumi più ricchi d’acqua d’Italia.
Una delle più belle città delle Marche, su cui sventola la Bandiera Arancione, è un'incanto nel verde e nel bacino del fiume Nera, dove le trote del fario trovano habitat privilegiato e la troticoltura prospera sulle sue rive.