Caratterizzata da una sfumatura storica e culturale notevole, questo gioiello UNESCO è un'onorevole tappa nella regione orientale italiana. Il centro è attraversato dal fiume Natisone che ospita diverse specie ambite dai pescatori come trota, salmerino e temolo.
Città dalle geometrie ideali e sito UNESCO per tre ragioni: la prima che è un monumento alla potenza di Venezia, la seconda che le porte monumentali descrivono un itinerario ideale per chi vuole degustare” il territorio del Friuli e la terza perché ogni angolo della sua cinta di mura stellata è un…
La storia di questa città è segnata dall'ascesa romana e dal successivo declino causato dalle invasioni barbare. Diversi agriturismi, da queste parti, offrono la possibilità di pescare nei corsi d'acqua e gustare i prodotti ittici locali, in particolare trote.
Colonia romana fondata nel 181 a.C., fu capitale della X regione augustea e, insieme a Ravenna e Brescia, tra i più importanti siti archeologici dell'Italia settentrionale. Tutto va visto, dalle vestigia romane, ai mosaici e alla Basilica, in un solo modo: come uno spicchio d'eternità.
Considerata tra i borghi più belli d'Italia, fu concepita da Leonardo da Vinci come borgo fortificato per fronteggiare le invasioni dei turchi. Nel vicino Isonzo, il pesce abbonda e in particolare le splendide trote marmorate vi trovano l'habitat ideale.
L'uomo ha saputo valorizzare quest'area, ma non da solo: i cavalli Camargue e la natura stessa sono preziosi alleati nella conservazione di questo patrimonio considerato la migliore area italiana per il birdwatching.
Il Friuli delle acque
Si dice Friuli e si pensa al vino, ai bianchi profumati aulentissimi, all'imperiale golfo di Trieste che respira d'Europa. Anche i suoi prodotti di mare sono d'eccellenza: sardine, acciughe, sogliole, molluschi e crostacei riempiono i mercati ittici del sapore del mare.
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L'anima antica di questa cittadina è la centrale piazza Paolo Diacono, sede di quello che un tempo era il mercato delle erbivendole. Da qui e fino alle mura di fortificazione è un susseguirsi di stradine, palazzine storiche e antichi edifici religiosi.
Straordinaria testimonianza del medioevo, il Tempietto è un edificio di squisito stampo religioso. L'intero apparato, una delle più ambiziose commissioni sopravvissute sino ai giorni d'oggi dal VII° secolo, stupisce per il connubio tra religione e raffinatezza artistica.
L'edificio episcopale, abilmente rinnovato dai longobardi, è caratterizzato da fini dettagli. Ne sono esempio l'altare Rachtis, dove oggi l'ausilio della tecnologia visiva permette di rivivere l'antica meraviglia cromatica, e la fonte battesimale, di immediato realismo religioso.
La leggende narrano che i cittadini di Cividale invocarono il Diavolo per la costruzione di un ponte. Egli, arrivando dagli inferi, edificò in una notte la struttura e pretese la prima anima che vi mettesse piede, ma fu ingannato: i cittadini fecero attraversare il ponte da un cane.
Caratterizzata da una sfumatura storica e culturale notevole, questo gioiello UNESCO è un'onorevole tappa nella regione orientale italiana. Il centro è attraversato dal fiume Natisone che ospita diverse specie ambite dai pescatori come trota, salmerino e temolo.
L'anima antica di questa cittadina è la centrale piazza Paolo Diacono, sede di quello che un tempo era il mercato delle erbivendole. Da qui e fino alle mura di fortificazione è un susseguirsi di stradine, palazzine storiche e antichi edifici religiosi.
Straordinaria testimonianza del medioevo, il Tempietto è un edificio di squisito stampo religioso. L'intero apparato, una delle più ambiziose commissioni sopravvissute sino ai giorni d'oggi dal VII° secolo, stupisce per il connubio tra religione e raffinatezza artistica.
L'edificio episcopale, abilmente rinnovato dai longobardi, è caratterizzato da fini dettagli. Ne sono esempio l'altare Rachtis, dove oggi l'ausilio della tecnologia visiva permette di rivivere l'antica meraviglia cromatica, e la fonte battesimale, di immediato realismo religioso.
La leggende narrano che i cittadini di Cividale invocarono il Diavolo per la costruzione di un ponte. Egli, arrivando dagli inferi, edificò in una notte la struttura e pretese la prima anima che vi mettesse piede, ma fu ingannato: i cittadini fecero attraversare il ponte da un cane.
Caratterizzata da una sfumatura storica e culturale notevole, questo gioiello UNESCO è un'onorevole tappa nella regione orientale italiana. Il centro è attraversato dal fiume Natisone che ospita diverse specie ambite dai pescatori come trota, salmerino e temolo.
La si può definire "la città dalle geometrie ideali", concepita come una fortezza che vanta pochi eguali al mondo grazie alla sua pianta poligonale a stella con nove punte. Tre sono le porte monumentali che permettono l'accesso alla città: Porta Udine, Porta Cividale e Porta Aquileia.
Di fronte a questo spettacolo dell'ingegneria si osserva la storia prendere forma davanti. Questo acquedotto era essenziale per una fortezza delle dimensioni di Palmanova e i veneziani lo capirono presto, edificando così l'elegante struttura datata XVII° secolo.
Quattro chilometri è la lunghezza delle acque che circondano ad anello e coccolano la Città Stellata, in un intrigante esempio di ingegneria idrica. Da quando l'area è stata riqualificata e restituita alla natura, l'esterno delle porte è tutto un paradiso da scoprire.
Città dalle geometrie ideali e sito UNESCO per tre ragioni: la prima che è un monumento alla potenza di Venezia, la seconda che le porte monumentali descrivono un itinerario ideale per chi vuole “degustare” il territorio del Friuli e la terza perché ogni angolo della sua cinta di mura stellata è un invito al bello.
Il piccolo borgo è attraversato dal fiume Ausa e le casette in pietra di origine medievale si mischiano ai rivoli d'acqua e ai mulini che un tempo li sfruttavano.
Il Castello di Strassoldo permette di contemplare questo borgo medievale circondato da canali, immerso in un giardino paradisiaco, con l'antico mulino e i canali sopravvissuti all'ingiustizia del tempo.
La storia di questa città è segnata dall'ascesa romana e dal successivo declino causato dalle invasioni barbare. Diversi agriturismi, da queste parti, offrono la possibilità di pescare nei corsi d'acqua e gustare i prodotti ittici locali, in particolare trote.
È sito UNESCO dal 1998 grazie alla sua area archeologica e in particolare ai mosaici pavimentali che custodisce e attorno alla basilica di S. Maria Assunta sono visibili ancora resti murali di età romana e paleocristiana.
Il monumento più rappresentativo è la Basilica, dedicata alla Vergine e ai santi Ermacora e Fortunato. La sua antica architettura affonda le radici negli anni successivi al 313 d.C., ergendosi come vessillo del penultimo secolo di egemonia romana d'Occidente nella penisola.
Colonia romana fondata nel 181 a.C., fu capitale della X regione augustea e, insieme a Ravenna e Brescia, tra i più importanti siti archeologici dell'Italia settentrionale. Tutto va visto, dalle vestigia romane, ai mosaici e alla Basilica, in un solo modo: come uno spicchio d'eternità.
Annoverato tra i borghi più belli d'Italia, il centro storico fu costruito dai veneziani proprio come borgo fortificato sulla riva destra dell'Isonzo per fronteggiare le invasioni dei Turchi. Nei palazzi e tra i porticati del centro si può ancora percepire l'eleganza veneziana e asburgica.
Costruita su una pianta pentagonale e irregolare, la roccaforte fu baluardo contro le incursioni turche. Le battaglie e gli stivali che hanno calcato la pietra di questa fortezza sono innumerevoli e solo nel 1918 fu liberata dalla presenza austriaca e annessa al Regno d'Italia.
L'Isonzo è allineato a una storia fatta di confini, battaglie, vittorie e sconfitte che ne hanno scandito il nome nei secoli. Romani, longobardi, veneti, bizantini e austriaci hanno plasmato ciò che oggi è un polo nevralgico di culture differenti, nei riflessi di questo fiume di smeraldo.
Considerata tra i borghi più belli d'Italia, fu concepita da Leonardo da Vinci come borgo fortificato per fronteggiare le invasioni dei turchi. Nel vicino Isonzo, il pesce abbonda e in particolare le splendide trote marmorate vi trovano l'habitat ideale.
L'uomo ha saputo valorizzare quest'area, ma non da solo: i cavalli Camargue e la natura stessa sono preziosi alleati nella conservazione di questo patrimonio considerato la migliore area italiana per il birdwatching.