La laguna increspata dall’incessante maestrale, interrotta dall’esplodere del monte, è racchiusa dalla pineta come perla d’ostrica. I pescatori decisero di usare, come i padri antichi, i bassi fondali per allevare il pesce e trarne, dai muggini, il prezioso prodotto: la bottarga.
Il piccolo borgo maremmano si presenta in vesti storiche, artistiche e culturali che vantano oltre due millenni. Le ampie campagne e valli catturarono sin da subito l'interesse dei romani, che qui si insediarono, intrecciando le loro esistenze con quelle degli Etruschi.
Città del piroclastico tufo, fu luogo prediletto dagli Etruschi per l'urbanizzazione della zona. Oggi delizioso borgo da cartolina, è famoso per percorsi di trekking e la pesca della trota che torna a splendere nel ripopolato fiume Fiora, a due passi dal centro cittadino.
Denominata la piccola Gerusalemme, Pitigliano si rivela in almeno tre livelli di urbanizzazione ipogea. In queste vie si sente l’anima dei discendenti di Giacobbe che vennero accolti e che, con grande autoironia, lasciarono ai posteri un dolce ebraico unico: lo Sfratto.
A Sorano, le ceneri piroclastiche sono divenute roccia compatta, ma "morbida" affinché potesse essere modellata. E così avvenne: i villanoviani furono i primi a cimentarsi in quest'arte edilizia, dando vita a quella che oggi viene chiamata la "Matera della Toscana".
Proprio a Bolsena troviamo il più grande lago vulcanico d'Europa, in passato centro di commerci e di conflitti per la sua posizione strategica. Oggi, da non perdere è una passeggiata sul lungolago cinto dai pini marittimi, dalle cui rive si salpa per la cattura di latterini, persici e boccaloni, da…
Montefiascone è il belvedere della Tuscia e fulcro vinicolo laziale. Da qui si può ammirare un grandioso scorcio del Lago di Bolsena e d'estate un festival inaspettato popola la città: la sagra del sushi, dove la tradizione giapponese sposa in maniera inedita le specie a km0 del luogo.
Autentico borgo di pescatori, di fascino e tradizione ittica: proprio qui è attiva un'importante avannotteria, dove si allevano giovani pesci per il ripopolamento e la pesca, e dove si trovano due stabilimenti di trasformazione del pescato di lago.
Tra i comuni che si specchiano sul lago di Bolsena, è sicuramente uno dei più armoniosi e l'azione mitigatrice del lago dona un clima favorevole. La famosa sagra del Coregone, che si tiene a Bisentina in agosto, è il periodo giusto per una visita.
Sulle tracce degli etruschi
Dal mare dell’Argentario al lago di Bolsena si snoda un itinerario dove miti etruschi e il ruolo della pesca sono assi portanti della cultura locale. La tutela delle attività di raccolta, cura dell’ambiente e di ripopolamento delle cooperative locali raccontano tradizioni secolari.
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Una delle principali località dell’Argentario, sorge su un lungo lembo di terra proprio al centro della laguna che si estende tra la terraferma e il monte Argentario a cui Orbetello è collegata attraverso una diga artificiale.
Punto di partenza ideale per visitare le località costiere della zona: la laguna di Orbetello, l'Argentario, Talamone. Orbetello vanta anche una radicata tradizione di pesca e una importante attività di acquacoltura.
Venne, nel '400, l'idea di costruire nove mulini ad acqua a Orbetello, ma furono poi gli spagnoli a perfezionarli approfittando dell'energia eolica del Maestrale e dello Scirocco. Al momento un solo esemplare resta in piedi, a memoria dello splendore dell'ingegneria tardo medievale.
La laguna si trova sulle rotte degli uccelli e nelle vasche a ponente si vedono gli spruzzi dei mulini. Tutto, qui, è cultura marinara da scoprire: il faro e il forte Talamone, le torri e la zona archeologica Ager Cosanus, dove l'arte enoica produceva vini per le tavole imperiali romane.
Imponente fortezza che domina l'omonima zona costiera della città di Orbetello. Situata sul promontorio meridionale dell'Uccellina, si estende guardando il promontorio dell'Argentario.
La laguna increspata dall’incessante maestrale, interrotta dall’esplodere del monte, è racchiusa dalla pineta come perla d’ostrica. I pescatori decisero di usare, come i padri antichi, i bassi fondali per allevare il pesce e trarne, dai muggini, il prezioso prodotto: la bottarga.
Una delle principali località dell’Argentario, sorge su un lungo lembo di terra proprio al centro della laguna che si estende tra la terraferma e il monte Argentario a cui Orbetello è collegata attraverso una diga artificiale.
Punto di partenza ideale per visitare le località costiere della zona: la laguna di Orbetello, l'Argentario, Talamone. Orbetello vanta anche una radicata tradizione di pesca e una importante attività di acquacoltura.
Venne, nel '400, l'idea di costruire nove mulini ad acqua a Orbetello, ma furono poi gli spagnoli a perfezionarli approfittando dell'energia eolica del Maestrale e dello Scirocco. Al momento un solo esemplare resta in piedi, a memoria dello splendore dell'ingegneria tardo medievale.
La laguna si trova sulle rotte degli uccelli e nelle vasche a ponente si vedono gli spruzzi dei mulini. Tutto, qui, è cultura marinara da scoprire: il faro e il forte Talamone, le torri e la zona archeologica Ager Cosanus, dove l'arte enoica produceva vini per le tavole imperiali romane.
Imponente fortezza che domina l'omonima zona costiera della città di Orbetello. Situata sul promontorio meridionale dell'Uccellina, si estende guardando il promontorio dell'Argentario.
La laguna increspata dall’incessante maestrale, interrotta dall’esplodere del monte, è racchiusa dalla pineta come perla d’ostrica. I pescatori decisero di usare, come i padri antichi, i bassi fondali per allevare il pesce e trarne, dai muggini, il prezioso prodotto: la bottarga.
L’acqua sulfureo-carbonica, che rende celebre la località, sfocia direttamente dall’Amiata a 37,5° e fare il bagno con la neve nelle vasche naturali delle Cascate del Mulino è un’esperienza unica all'insegna della salubrità.
Il piccolo borgo maremmano si presenta in vesti storiche, artistiche e culturali che vantano oltre due millenni. Le ampie campagne e valli catturarono sin da subito l'interesse dei romani, che qui si insediarono, intrecciando le loro esistenze con quelle degli Etruschi.
La città di Sovana ha mantenuto inalterate gran parte delle sue caratteristiche principali, riuscendo a evitare le ristrutturazioni che troppe volte hanno cambiato l'aspetto di molte città di quest'area della Toscana.
Il nome deriva da una famiglia longobarda che vi dominò incontrastata per tre secoli. La dimora, tuttavia, è più antica: le sue fondamenta sono fuse a mura esistenti avanti Cristo, a sottolineare il carattere profondamente storico della roccaforte.
Queste vie tufacee si snodano per chilometri in suggestivi tracciati. In questo dedalo di strade ci si immerge nella storia di coloro che lo hanno creato, passeggiando tra Pitigliano, Sovana e Sorano.
Città del piroclastico tufo, fu luogo prediletto dagli Etruschi per l'urbanizzazione della zona. Oggi delizioso borgo da cartolina, è famoso per percorsi di trekking e la pesca della trota che torna a splendere nel ripopolato fiume Fiora, a due passi dal centro cittadino.
Pitigliano appare come una visione tra le colline. Di notte l’effetto è quello di un paese sospeso a metà tra cielo e terra e di giorno stupisce la continuità tra i muri delle case e la rupe di tufo.
L'imponente opera idraulica svetta nel complesso roccioso di Pitigliano. La costruzione risale a circa quattro secoli fa, voluta per approvvigionare d'acqua la città.
L'austero palazzo avvolge la città con la sua mole e le eleganti merlature. Notabile è il portone d'ingresso, riccamente decorato e sul quale un glorioso inno alla fedeltà militare alla Serenissma riecheggia: "prius mori quam fidem fallere".
Denominata la piccola Gerusalemme, Pitigliano si rivela in almeno tre livelli di urbanizzazione ipogea. In queste vie si sente l’anima dei discendenti di Giacobbe che vennero accolti e che, con grande autoironia, lasciarono ai posteri un dolce ebraico unico: lo Sfratto.
Il centro storico di Sorano affascina per le strade strette da percorrere a piedi, lentamente, osservando la bellezza degli edifici, delle pietre e dei giochi di luce e ombra.
La cittadina è dominata dall'imponete Castello e dalla sua torre. Al suo interno è possibile soggiornare, per vivere un viaggio all'indietro nella storia al tempo degli Orsini.
Questo insediamento rupestre risale al Paleolitico. Nei suoi sentieri, che si intrufolano nelle cave, si scorgono grotte che narrano storie remote dei primi tentativi di vita collettiva dell'essere umano in Italia.
A Sorano, le ceneri piroclastiche sono divenute roccia compatta, ma "morbida" affinché potesse essere modellata. E così avvenne: i villanoviani furono i primi a cimentarsi in quest'arte edilizia, dando vita a quella che oggi viene chiamata la "Matera della Toscana".
La possente rocca dei Monaldeschi è testimone dei fasti della zona, dei quali vi è massima espressione nell'antico quartiere della Tuscia. Nel Castello, inoltre, le atmosfere medievali risuonano attraverso il canto del gruppo folk locale, unico nel suo genere: Le lavandaie”.
Da qui partono i piccoli battelli che scivolano sulle acque del Bolsena, accompagnando i turisti ad ammirarne le acque e la famosa Isola Bisentina.
Dopo aver conosciuto lo splendore sin dalle origini, nel XIII secolo, la Rocca è stata rimaneggiata nel XIV secolo e poi restaurata alla fine degli anni '70. Oggi è anche sede del museo territoriale del Lago di Bolsena.
Proprio a Bolsena troviamo il più grande lago vulcanico d'Europa, in passato centro di commerci e di conflitti per la sua posizione strategica. Oggi, da non perdere è una passeggiata sul lungolago cinto dai pini marittimi, dalle cui rive si salpa per la cattura di latterini, persici e boccaloni, da gustare sulle spiagge nere tipiche.
Il borgo medievale di Montefiascone, vicino al lago di Bolsena, arroccato su un’altura a circa 600 metri, gode di una vista esclusiva sulle placide acque del bacino lacustre e sui colli viterbesi.
La sua storia è legata alle vicende di vari pontefici, quando le invasioni erano frequenti e costringevano i papi a fuggire da Roma. Oggi è sede di eventi culturali e dal piazzale antistante si gode di una meravigliosa vista sui campi sottostanti e sul Lago di Bolsena.
La Cattedrale di Santa Margherita, con la sua maestosa cupola è il simbolo di Montefiascone. Fu costruita in onore di una giovinetta nata in terra d’Antiochia, che visse e morì per la fede cristiana. Alla costruzione della chiesa lavorarono artisti quali il Bramante e Antonio Sangallo il Giovane.
Dai vigneti che coprono le colline si produce il pregiatissimo Est Est Est, famoso in tutto il mondo. La storia attribuisce l'origine del nome al viaggio verso Roma di Enrico V di Germania, che, testimone della squisitezza del vino locale, esclamò: Est bonum!
Montefiascone è il belvedere della Tuscia e fulcro vinicolo laziale. Da qui si può ammirare un grandioso scorcio del Lago di Bolsena e d'estate un festival inaspettato popola la città: la sagra del sushi, dove la tradizione giapponese sposa in maniera inedita le specie a km0 del luogo.
Romantico paese lacustre adagiato sulla sponda occidentale del Lago di Bolsena, Marta è uno dei gioielli del territorio della Tuscia viterbese ed è contraddistinto dalla caratteristica quiete dei borghi abbracciati dai bacini d’acqua.
Il porto di Marta, sul lago di Bolsena, è piccolo ma funzionale. Dal porto nasce il fiume Marta che sfocia nel Mar Tirreno.
Autentico borgo di pescatori, di fascino e tradizione ittica: proprio qui è attiva un'importante avannotteria, dove si allevano giovani pesci per il ripopolamento e la pesca, e dove si trovano due stabilimenti di trasformazione del pescato di lago.
Tra i più piccoli ma anche tra i più caratteristici borghi del lago di Bolsena. Passeggiando tra i vicoli della cittadina si possono ammirare splendidi scorci che si aprono verso lo specchio d’acqua più grande del Lazio.
Il Porto di Capodimonte è il più grande e il più attrezzato del Lago di Bolsena. Ospita più di 300 imbarcazioni e si trova a sud-ovest.
Isola avvolta dalle leggende, dai miti e misteri. Su questo spicchio di terra, le storie sulla regina Amalasunta, strane gallerie subacquee e spaventosi mostri marini riecheggiano nei secoli, donando al luogo un aura unica.
Tra i comuni che si specchiano sul lago di Bolsena, è sicuramente uno dei più armoniosi e l'azione mitigatrice del lago dona un clima favorevole. La famosa sagra del Coregone, che si tiene a Bisentina in agosto, è il periodo giusto per una visita.