La città delle campane, dei grandi formaggi e della tranquillità. Vera gemma dell'entroterra molisano, apre l’orizzonte sull'antichissima e fiera civiltà sannitica da cui ha origine, in un connubio tra rovine storiche e ambiente incontaminato.
Passeggiare sulle sponde di questo bacino artificiale che ospita lucci, persici e carpe in quantità, è un'esperienza per rilassare il corpo e la mente. Quando l'acqua è particolarmente bassa, dalla superficie emerge il cosiddetto Ponte di Annibale.
Ururi, che si erge su una collina poco distante dalla fascia costiera adriatica, è il tipico esempio di paese molisano di origine albanese. Il legame è rappresentato dalla lingua arbëreshë che ancora oggi si parla nella zona.
Uno dei borghi molisani di tradizione arbëreshë, gli albanesi d'Italia, segno del legame tra le due sponde dell'Adriatico. Tra la foce del Saccione, l'Oasi faunistica del Bosco di Ramitello e l'azzurro Adriatico troviamo saraghi, orate e spigole in abbondanza a popolarne le acque.
Il capoluogo della Costa Verde Molisana splende a picco sul mare, dove svetta il Castello Svevo. Qui ha anche sede il famoso Centro Sperimentale Regionale per la Pesca e l'Acquacoltura, importante polo scientifico d'avanguardia nello studio nel campo ittico.
Gode di un panorama mozzafiato che spazia dall'Adriatico al promontorio del Gargano, fino all'entroterra dell'Appennino. Tra le tante iniziative locali, troviamo la nuova "filiere del gusto" che porta la degustazione del pesce locale direttamente sulle banchine del porto.
Il borgo è arroccato su una collina che guarda da un lato il mare Adriatico e dall'altro l'Appennino dove svetta la Majella. Il suo porto è uno dei cinque nuovi porti turistici all'avanguardia nella sostenibilità, dove si tengono anche eventi informativi tra pescatori e turisti per avvicinarli alla…
Una costa tinta di verde
Costa Verde è il nome della riviera molisana per il colore delle acque, la sabbia finissima e la vegetazione che si tuffa tra le onde dell’Adriatico. Qui sono insediate alcune delle più fiorenti e antiche comunità arbëreshë.
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A questo armonioso centro, chiamato anche Quartiere Veneziano, si accede da tre delle sette vecchie porte medievali. Nei suoi vicoli è possibile scorgere le antiche botteghe e diverse sono le terrazze e gli affacci sulla meravigliosa vallata sottostante.
Agnone è famosa in Europa per le campane, la cui tradizione si perde nei secoli. L'antichissima Fonderia Marinelli, l'azienda a conduzione familiare più antica d'Europa, ospita anche l'unico Museo Internazionale della Campana "Giovanni Paolo II" in Italia.
La città delle campane, dei grandi formaggi e della tranquillità. Vera gemma dell'entroterra molisano, apre l’orizzonte sull'antichissima e fiera civiltà sannitica da cui ha origine, in un connubio tra rovine storiche e ambiente incontaminato.
A questo armonioso centro, chiamato anche Quartiere Veneziano, si accede da tre delle sette vecchie porte medievali. Nei suoi vicoli è possibile scorgere le antiche botteghe e diverse sono le terrazze e gli affacci sulla meravigliosa vallata sottostante.
Agnone è famosa in Europa per le campane, la cui tradizione si perde nei secoli. L'antichissima Fonderia Marinelli, l'azienda a conduzione familiare più antica d'Europa, ospita anche l'unico Museo Internazionale della Campana "Giovanni Paolo II" in Italia.
La città delle campane, dei grandi formaggi e della tranquillità. Vera gemma dell'entroterra molisano, apre l’orizzonte sull'antichissima e fiera civiltà sannitica da cui ha origine, in un connubio tra rovine storiche e ambiente incontaminato.
Passeggiare sulle sponde di questo bacino artificiale che ospita lucci, persici e carpe in quantità, è un'esperienza per rilassare il corpo e la mente. Quando l'acqua è particolarmente bassa, dalla superficie emerge il cosiddetto Ponte di Annibale.
Tra le colline alle spalle della Costa Verde si trova traccia delle comunità arbëreshë. Sorte secoli fa e assoldate dalla Serenissima per colonizzare il Mediterraneo orientale, queste popolazioni arricchirono il panorama culturale, la gastronomia e la pesca.
Ururi, che si erge su una collina poco distante dalla fascia costiera adriatica, è il tipico esempio di paese molisano di origine albanese. Il legame è rappresentato dalla lingua arbëreshë che ancora oggi si parla nella zona.
La piccola località si affaccia sul mare con una vista mozzafiato e lungo le sue strade e la campagna si trovano le testimonianze arbëreshë. Di particolare interesse è la mirabile zona archeologica di Cliternia Frentana.
Le spiagge e la costa a dune di Campomarino sono encomiabili. Le acque sono state premiate a più riprese con la Bandiera Blu per la qualità e la purezza. Qui si trova la bellissima Oasi faunistica del Bosco di Ramitello che include la foce del fiume Saccione.
Uno dei borghi molisani di tradizione arbëreshë, gli albanesi d'Italia, segno del legame tra le due sponde dell'Adriatico. Tra la foce del Saccione, l'Oasi faunistica del Bosco di Ramitello e l'azzurro Adriatico troviamo saraghi, orate e spigole in abbondanza a popolarne le acque.
Il borgo si dirama con i suoi vicoli pittoreschi attorno al Castello, mentre la città nuova si sviluppa attorno al porto. Dalla bellissima Cattedrale di Santa Maria e dalle mura si gode un paesaggio unico che spazia tra Maiella, Golfo di Vasto, Isole Tremiti e Gargano.
Attorno al porto di Termoli vi è la città nuova, da cui si allungano le sue dolci spiagge. Approdo di punta per pescherecci e diportisti, è questo il punto di partenza più agevole per raggiungere quel paradiso chiamato Isole Tremiti.
La Cattedrale sorge nel cuore del borgo antico. Dalla piazza antistante si apprezzano le arcate e i bassorilievi che arricchiscono la facciata, mentre nella cripta interna sono custodite le reliquie di San Basso, patrono della città.
Le robuste mura, le quattro torrette laterali e l'imponente torre centrale svelano l'antico ruolo di difesa dai famigerati assalti via mare: sicuramente l'edificio più rappresentativo dell'intera costa molisana.
Le "trabucche", in termolese, sono macchine da pesca erte su palizzate in legno tra mare e scogli, collegate a terra da una passerella. Tuttora è possibile ammirarli sulla "passeggiata dei trabucchi", dai piedi del Castello Svevo, passando per la cinta muraria sino al porto.
Il capoluogo della Costa Verde Molisana splende a picco sul mare, dove svetta il Castello Svevo. Qui ha anche sede il famoso Centro Sperimentale Regionale per la Pesca e l'Acquacoltura, importante polo scientifico d'avanguardia nello studio nel campo ittico.
Se la marina è incantevole, il paese di Petacciato è ancor più pregiato con i resti della Torre e la chiesa di Santa Maria, amata dallo Stupor Mundi Federico II. La collina del borgo è circondata da terreni coltivati, uliveti e vigneti, eccellenze agricole della zona.
Gode di un panorama mozzafiato che spazia dall'Adriatico al promontorio del Gargano, fino all'entroterra dell'Appennino. Tra le tante iniziative locali, troviamo la nuova "filiere del gusto" che porta la degustazione del pesce locale direttamente sulle banchine del porto.
Il borgo antico di Montenero di Bisaccia è arroccato su una collina che guarda da un lato il mare Adriatico e dall'altro l'Appennino dove svetta la Majella.
In questa zona della costa molisana è radicata una delle comunità più importanti di pescatori e da alcuni anni fioriscono a largo gli allevamenti nei cestoni di spigole e orate.
Il borgo è arroccato su una collina che guarda da un lato il mare Adriatico e dall'altro l'Appennino dove svetta la Majella. Il suo porto è uno dei cinque nuovi porti turistici all'avanguardia nella sostenibilità, dove si tengono anche eventi informativi tra pescatori e turisti per avvicinarli alla cultura millenaria della pesca.